Gli Usa dichiarano guerra ai cartelli della droga: la reazione del Venezuela
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Gli Usa dichiarano guerra ai cartelli della droga: la reazione del Venezuela

Donald Trump

Il memorandum inviato al Congresso afferma che gli USA sono in “conflitto armato” con i cartelli della droga.

Negli ultimi anni, la lotta contro il narcotraffico ha assunto forme sempre più aggressive, soprattutto negli USA. Ma la recente decisione dell’amministrazione Trump di classificare i cartelli della droga come “combattenti illegali” segna un punto di non ritorno.

Donald Trump alla FIFA Club World Cup 2025
Primo piano su Donald Trump alla FIFA Club World Cup 2025 – newsmondo.it

Una svolta senza precedenti nella guerra alla droga

Come riportato da lastampa.it, un memorandum trasmesso al Congresso ha rivelato che il Presidente considera gli Stati Uniti impegnati in un “conflitto armato non internazionale” contro questi gruppi, giustificando così tre attacchi mortali in mare contro imbarcazioni venezuelane sospettate di traffico di droga. Secondo l’amministrazione, il diritto di guerra permetterebbe l’uccisione di membri dei cartelli anche senza che rappresentino una minaccia immediata.

«Il Presidente ha stabilito che gli Stati Uniti sono in un conflitto non internazionale con queste organizzazioni terroristiche designate», come riportato nel memorandum.

Le implicazioni sono gravi: se accettata, questa tesi autorizzerebbe azioni militari straordinarie, incluse detenzioni a tempo indeterminato e processi davanti a tribunali militari. Ma la decisione ha già suscitato perplessità in ambito legale e internazionale.

Le critiche legali e il rischio di escalation internazionale

Secondo diversi esperti e membri del Congresso, la posizione dell’amministrazione è altamente controversa. Alcuni analisti sostengono che il traffico di droga, per quanto pericoloso, rientri nella criminalità transnazionale, non nel diritto bellico.

Designare i cartelli come gruppi terroristici — e quindi come legittimi obiettivi militari — è una mossa che molti considerano giuridicamente debole. Anche perché, in molti casi, le imbarcazioni attaccate non sono state oggetto di verifiche indipendenti, e le prove dell’affiliazione ai cartelli sono mancanti.

Sul piano diplomatico, la situazione è altrettanto delicata. Il Venezuela ha denunciato le incursioni aeree e marittime come provocazioni. Il ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha definito le operazioni statunitensi «una minaccia alla sicurezza nazionale».

Nel frattempo, il presidente americano Trump non esclude azioni militari dirette nel territorio venezuelano, un’ipotesi che aggraverebbe ulteriormente le tensioni nella regione caraibica.

Leggi anche
“Un gesto sconsiderato”: cosa spera Giorgia Meloni secondo Gad Lerner

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 3 Ottobre 2025 12:02

“Un gesto sconsiderato”: cosa spera Giorgia Meloni secondo Gad Lerner

nl pixel